Mi sono appena finito di gustare, su Current tv, un’inchiesta sulle malefatte della Chiesa cattolica. Una parte era dedicata all’Unione atei e agnostici italiani. Questi ragazzi propongono alla gente un servizio di grande pregnanza sociale: l’assistenza a chi volesse sbattezzarsi. Ti rivelano come fare, ti donano un modulo, ti illuminano sull’intero, tortuoso iter. Spiegava il presidente dell’associazione al giornalista, che lo sbattezzo è una questione di libertà: quando sei piccolo non puoi scegliere, e il battesimo ti viene pertanto imposto. Una violenza cieca, gravemente menomante, assurda. Un crimine da lavare con lo sbattezzo. Prima possibile.

Ho seguito con interesse l’intero viaggio tra i meandri della burocrazia parrocchiale, ma ad un certo punto mi è sorto un pensiero: che succederebbe se questa sacrosanta (con rispetto parlando) presa di coscienza, se questo vento di vera libertà, di affrancamento dalle catene millenarie del monoteismo di chiaro stampo cristiano, dovesse iniziare a soffiare anche tra gl’israeliti?

Così ho immediatamente compreso quale sarà il business del futuro: prepuzi in lattice anallergico, autoinstallanti.

Per l’amor di Dio, non mi fregate l’idea.

Rabbino