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Il fantasma della soap opera, ovvero la presenza ingombrante di una figura evanescente

[…] L’attore delle fiction (sono telenovelas, ma se le chiami fiction te le compra la Rai) è un vero vip. Come ogni aristocratico che si rispetti non sa fare niente, ed è una fortuna. Se così non fosse, infatti, dovrebbe lavorare, e di tempo per essere vip gliene rimarrebbe troppo poco. Invece il raro dono della suprema inettitudine lo pone al vertice dell’arcadia aristocratica.

Molti sono i suoi servitori; il più importante è l’addetto ai capricci, che prende in carico la demenziale creatività del proprio assistito per trasformarla in preziosi punti per diventare “eroe del giorno”, lìder maximo di tutti gli aristocratici per 24 lunghe, esaltanti ore. Se il vip che il destino ha dato in sorte a questo prezioso servitore desidera fragole fresche mentre gira nel nord della Lapponia norvegese, o capisce di avere bisogno di uno sherpa tibetano personale, l’addetto ai capricci lo comunica subito all’ufficio stampa della produzione, che ne dà debita informazione ai media. I desideri restano insoddisfatti, ma il popolo saprà lo stesso di che pasta è fatto quello lì, e ciò sarà sufficiente per assicurarsi il ruolo di protagonista anche nella soap opera della settimana successiva. E il popolo va in visibilio. [vai alla III parte]