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Vota Antonio La Trippa, ovvero le ombre lunghe del crepuscolo

Sublime incarnazione di vip, il politico è una figura assoluta, che, come accade per i sovrani delle monarchie ereditarie, si giustifica da sola. Questo vuol dire che, per essere tali, non conta fare i consiglieri circoscrizionali ripescati o i ministri della Repubblica, ma basta seguire poche, semplici regole: avere davvero troppo da fare, non fare gli spilorci con il denaro pubblico (organizzando generosi banchetti per sé e per gli amici, ché l’amicizia è un valore a cui essi tengono più che a qualsiasi altro), riuscire a nobilitare anche le banalità con la miglior prosopopea.

Maltrattare gli elettori e ancor più i collaboratori sono ugualmente punti importanti, perché questi vip sanno bene che il medico pietoso fa la piaga verminosa. I politici sono molto solidali tra di loro, e vivono in base alle più squisite regole della comunità d’anime. Per questo, ogni volta che le elezioni si avvicinano, ognuno scrive su dei fogliettini alcuni slogan buoni per i manifesti elettorali, e li mette in una grande, bellissimo vaso. Poi ciascuno ne pesca uno, e ne fa il proprio slogan, trattandolo proprio come fosse suo, come se per lui significasse qualcosa. È un’usanza molto commovente, che rende questo tipo di vip tra i più umanamente, troppo umanamente, uomini. [vai alla IV parte]