Che cosa orribile recensire un disco, che operazione intellettuale a ritroso vigliacca e arrogante…

Quando poi ad inchiodarti è un album come Elettra di Carmen Consoli, dove trovi la tracotanza di scriverne? Dopo averlo ascoltato per bene, e questo è un disco che ci vuol pelo sullo stomaco a non ascoltarlo così, vorresti solo che un dio saggio ti nascondesse la penna sotto un mobile pesante.

Certo che è difficile, però, non cercare di divulgare certe scoperte. Forse i giornalisti musicali per bene usano le loro parole come dei tascabili inni alla gioia, perché in tanti sappiano che qualcosa di bello è stato dato a tutti, e tutti possono goderne, soffrirne, berne. Insomma, spero che sia così.

Anche a me piacerebbe sul serio poter raccontare di questo settimo album della cantantessa uscito il 30 ottobre, e non per rendergli giustizia (perché giustizia, dischi del genere se la fanno da soli), ma per celebrarne la generosità. Invece rischio solo, per imperizia, di risultare, come ho detto prima… sì, orribile, vigliacco e arrogante.

Siccome questo rischio non lo voglio correre, non scriverò nessuna recensione. Ma questo tarlo mi resterà in testa, questo dispiacere di non poter ringraziare…

Elettra

Elettra - Carmen Consoli